Viene ricostruita la storia della tipografia a Perugia dalla sua origine del 1471 al 1559, periodo nel quale furono pubblicati circa 250 testi elencati in un ‘Indice Catalogo’ ben curato e strutturato in due sezioni. Tra i documenti del volume si segnala il contratto, dell’aprile 1471, stipulato da Braccio Baglioni e il giurista perugino, lettore nel patrio Ateneo, Matteo degli Ubaldi con due stampatori tedeschi, e che rappresenta, ancor’oggi, la testimonianza più antica in Italia per quanto concerne la produzione dei caratteri a stampa. Il testo, come evidenziato nell’Introduzione, si propone d’essere un primo tassello di un più ampio studio dedicato alla produzione editoriale a Perugia nel Cinquecento e sulle ripercussioni che questo mercato ebbe in città. Evidenti sono le correlazioni con i docenti e gli studenti dello Studium Perusinum, a cominciare dal ruolo avuto da molti giovani studenti ultramontani nella formazione e nell’attività delle officine tipografiche perugine. Per l’individuazione dei personaggi relativi all’Ateneo perugino si rimanda all’utile indice dei nomi. (cfr. “Bollettino della Deputazione di storia patria per l’Umbria”, 117 (2020), fasc. 2, pp. 584-588).