Figlio di Matteo insegnante di artes liberales, Guglielmo conseguì il dottorato in utroque iure allo Studio patrio, dove insegnò dapprima civile dal 1511, e poi le decretali dal 1547, incarico conferitogli da un breve particolare di Paolo III (Ermini, 1971; Giuliani, 2013). Tra gli allievi figurano Marco Antonio Eugeni (Giuliani, 2013), Francesco Vivio (Fosi, 2013) Giulio Oradini (Rossi, 1875) e il canonista Giovan Paolo Lancellotti del quale fu anche promotore alla laurea nel settembre del 1546 (Sinisi, 2013). Rinunciò alle lusinghe pisane del 1545 rimanendo fedele allo Studium Perusinum. Il suo prestigio in città è testimoniato dai numerosi incarichi che gli vennero affidati: a lui si deve l'istituzione a Perugia della Rota nel 1532, grazie alla sua ambasceria che fece a Roma nel 1530 (Frattegiani, 1949). Lasciò un'unica opera a stampa, ossia le Quotidianarum lectionum vespertinarum enarrationes, pubblicata nel 1541 (Giuliani, 2013). Fece ristrutturare la casa situata vicino alla chiesa di Sant'Ercolano in porta San Pietro acquistata precedentemente dal padre Matteo per 230 fiorini. Affidò i lavori a Camillo di Giacomo, scarpellino di Morcella (Rossi, 1875) e fece adornare un'intera sala con affreschi raffiguranti celebri giuristi e simboli di scienza e giustizia (Rossi, 1875; Teza, 2014). Figura nella Tabula doctorum iuris utriusque collegii civitatis Perusii (1514-1593) (Treggiari, 2015).