Esimio e illustre medico, nasce a Foligno da Gentile di Bartolo nell'ultimo quarto del XIII secolo. Studente di medicina a Bologna, dove il padre si era trasferito con la famiglia, non è del tutto provato che sia stato allievo del celebre Taddeo Alderotti nell'Università felsinea come da molti ipotizzato. Non è certo nemmeno un suo insegnamento a Bologna, mentre come testimoniano i pagamenti attestati nel 'Cartularium Studii Senensis', Gentile insegnò a Siena dal marzo 1322 all'ottobre 1324. Nel 1325 fu chiamato a leggere all'Università di Perugia per due anni, ma il 23 dicembre i Priori perugini chiesero l'interessamento dei 'Servi di Maria' affinchè lo conducessero in città da Foligno, dove ancora si trovava, per iniziare le lezioni. Il trasferimento e il conseguente raggiungimento della propria cattedra allo Studium Perusinum è certo in quanto testimoniato dal dono che Perugia gli fece: la casa nei pressi della chiesa di Sant'Agostino in cui il folignate andò ad abitare. Concluso il biennio perugino è molto probabile, anche per la fama raggiunta, che venisse invitato ad insegnare in altre Università della Penisola, in particolare Padova visto i vari riferimenti alla città veneta rintracciabili in molti suoi consilia e anche il rapporto con Ubertino da Carrara, signore della città, che si sottopose alle cure del folignate e che secondo alcuni lo avrebbe invitato ad insegnare allo Studio patavino. Fu in questo periodo, probabilmente, che divenne archiatra di Giovanni XXII (1316-1334). Il 25 ottobre 1339 è certamente docente a Perugia, come risulta dalla 'Matricola dei professori e degli scolari forestieri' e dai dieci sermones pronunciati da Gentile in occasione delle tesi di laurea tutte conseguite presso l'Ateneo perugino dopo il 1339. Detto "speculator medicorum princeps divinus" ha lasciato una ricca mole di scritti tra consilia (che con lui cominciarono ad acquistare un carattere dottrinale), trattati, commenti, Quaestiones ed altro, come testimoniano i molti suoi testi individuati in diversi inventari di biblioteche private (come quelle di Bartolomeo Gozzadori, Venanzo da Fermo, Enrico da Valvasone, Gerardo Boldieri, Cristoforo da Recanati, Girolamo Fabrici, tutti professori o studenti nel XV secolo a Padova). Tra le opere più importanti si ricordano i commenti sopra il Canone di Avicenna, i numerosi consigli come il 'Consilium de pestilentiam', il 'Consilium de temporibus partus' o Quaestio come 'An sit licitum provocare abortum', o trattati di diversa argomentazione da quello sulle sorgenti termali a quello identificato come il primo trattato di medicina legale, ossia il Tractatus de statu ominum'. Come testimoniato dall'allievo Francesco da Foligno, che gli successe alla cattedra, morì per peste il 18 giugno 1348 nella città natìa e fu sepolto nella chiesa folignate di Sant'Agostino dell'ordine degli Eremitani. L'Ateneo perugino nel
1911 fece realizzare in suo onore un busto esposto successivamente nell'atrio della Biblioteca centrale dell'Università, mentre a Foligno una lapide in via Garibaldi 44-46 indica l'abitazione di sua proprietà. Primo, forse, ad effettuare una dissezione su un cadavere, la sua scienza illuminò e influenzò più di una generazione di medici, se è vero che ancora nella seconda metà del XV secolo Mattiolo Mattioli, medico perugino, esponeva il ritratto di Gentile a Foligno nella Pinacoteca della propria casa padovana. In
Piana (1966): si evidenzia che dall'Inventario di Bartolomeo de Rolandino, maestro della Facoltà di Arti di Bologna, figurano codici di medicina tra i cui autori risulta Gentile (p. 511). Pesenti (
1984): sottolinea che è fra i dottori di medicina raffigurati nella casa padovana di Mattiolo (p. 134). In
Nicoud (2014): insegna a Perugia avendo fra i suoi allievi Tommaso del Garbo (p. 24); muore per peste (p. 408 e n. 111). Giovanni Matteo Ferrari conserva un suo commento al libro III del Canon nella propria biblioteca (p. 102). Citato come autore di Consilia (pp. 106, 191, n. 207; 194, n. 215; 198, n. 232; 244, 253, 410 e n. 117; 414). Documenti: pp. 574, 578. Opere a pp. 100 e n. 448; 102-103, 106, 191 e n. 207; 198 e n. 232; 243, n. 442; 409, n. 114; 414, n. 142; 420, n. 175-421, n. 180.