Proveniente da una illustre famiglia di giuristi (il padre Baldo di Cola è considerato uno dei dottori di diritto più celebri del Quattrocento), Mariano Bartolini nacque a Perugia nel 1465 e le sue prime notizie risultano nel 1487 quando, oltre ad aver partecipato assieme al padre e al fratello a un viaggio a Roma, si addottorò in utroque iure. Come riportano le cronache perugine, infatti, il 2 dicembre di quell'anno il Bartolini completò il suo iter formativo nell'Ateneo patrio attraverso una disputa pubblica. Ammesso solennemente nel Collegio dei giureconsulti di Perugia il 23 giugno 1489, come ricordato Dal Diplovataccio (allievo del padre Baldo e compagno di studi dello stesso Mariano), iniziò in questi anni l'insegnamento allo Studium Perusinum e considerando che nel 1490 l'Università di Pisa gli offrì una cattedra di diritto civile, si può ipotizzare che la sua fama diesimio professore era ben conosciuta anche fuori Perugia. A causa della morte del padre, avvenuta in quello stesso anno, Mariano non salì la cattedra pisana, preferendo restare nella città natale dove, come attestano i registri dei 'Conservatori della moneta', insegnò certamente fino al 1492. L'8 settembre di quest'ultimo anno, inoltre, per meglio "attendere agli studi e all'insegnamento incittà" papa Alessandro VI gli assegnò una provvisione annua di 100 ducati, da sommarsi a quanto già percepiva per le sue letture. Come il padre fu incaricato di compiere missioni sia dal Comune che dalla Curia romana, presso la quale le sue qualità di giurista dovevano essere ben apprezzate visto che il 18 novembre 1500, ancora Alessandro VI, gli concesse il privilegio di conservare la cattedra e il salario a Perugia nonostante le sue assenze dovute a tali missioni. Tuttavia, dopo la lettura di diritto civile di sera tenuta in quello stesso anno, il Bartolini non compare più come dottore dello Studio perugino, probabilmente perchè occupato nella sua nuova veste di uditore della Sacra Rota romana, ruolo per il quale era stato nominato dal nuovo pontefice Giulio II nel 1504. Questo, successivamente, si servì del perugino per inviarlo presso Massimiliano, Re dei Romani, affinchè lo convincesse di portare aiuto al papa contro Venezia. Morì il 3 settembre 1509 a Roma, come figura dai registi rotali. Figura nella Tabula doctorum iuris utriusque collegii civitatis Perusii (1514-1593), dove a margine fu aggiunto "advocatus optimus et auditor rote sacri palatii" (
Treggiari 2015). In
Ermini (1971) p. 516.