Canonista, Antonio di Bartolino di Biagio, nacque attorno al 1338 a Budrio, località nei pressi di Bologna. Allievo di Pietro d'Ancarano, che chiama "pater meus e dominus meus", Antonio si addottorò allo Studio della città felsinea, dapprima in civile (5 ottobre 1384) e poi in canonico (12 luglio 1387). Sposatosi con Margherita di Lamberto Balduini, dalla quale ebbe due figli, fece parte del Consiglio cittadino di Bologna (1387) e fu membro del Collegio dei dottori di diritto canonico come sopranumerario (1391). Dopo aver iniziato la carriera nell'Università bolognese, nel 1390 lesse allo Studium Perusinum (
Ermini 1971), p. 165 e n. 146 , lo indica lettore di canonico già nel 1389)A Perugia restò per tutto l'anno aiutando il vescovo cardinale Andrea Bontempi nell'amministrazione della diocesi, per poi riprendere la sua cattedra bolognese nel 1391. Insegnò, successivamente, in diversi Atenei della Penisola come Firenze, dove per la lettura ordinaria di Decretali ricevette nel 1398-1399 un compenso di 400 fiorini d'oro. Tornato nuovamente nella città emiliana, dove fu nominato membro ordinario del Collegio dei canonisti (1399), tra il 1402 e il 1403 fu chiamato da Niccolò III d'Este a leggere a Ferrara assieme al celebre maestro e all'allievo Giovanni da Imola. Nella città estense compare fra i promotori in diverse lauree tra il 10 ottobre 1402 e il 9 settembre 1404 (
Pardi 1901 p. 11). Nel 1407 su mandato di papa Gregorio XII si recò in missione a Marsiglia (con lui anche Guglielmo della Vigna vescovo di Todi) per cercare di giungere ad una risoluzione dello scisma con l'antipapa Benedetto XIII. I suoi scritti provocarono spesso perplessità e critiche, come quelle di Baldo degli Ubaldi (forse interessate in quanto Antonio si contrappose ad un suo parere). Tra le sue opere, comunque, spiccano: "Lectura o Commentaria in quinque libros Decretalium" e i "Commentaria in Sextum". Nel ms. Ashburnham 1798 conservato nella Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, si possono rintracciare alcune sue 'Repetitio', copiate nei primi due decenni del XV secolo. La morte lo colpì a Roma il 4 ottobre 1408. In
Piana (1966): sono citati dalla Biblioteca Nazionale di Firenze dei sermoni per Antonio Bartolini (p. 9, n. 2); dal codice Magliabechiano si fa riferimento ad un suo consilium in f. 307v-310r (p. 62); all'inizio del XV secolo è richiesto un suo parere nella controversia tra i frati Minori e i canonici della cattedrale di Rimini (p. 340, n. 5); è menzionato anche a pp. 194, 237-238, 423, 566.