Dopo essersi soffermata sulla figura del prototipografo Bartolomeo Valdizocco e sulle sue imprese tipografiche ed editoriali della fine del XV secolo, l'a. sottolinea la generalizzata curiosità dei lettori patavini per i libri di argomento astrologico e medico. A testimonianza di ciò evidenzia come tali testi fossero molto diffusi in quel periodo visto che erano rintracciabili, non solo nelle biblioteche più importanti della città, ma anche in quelle piccole biblioteche che notai, artigiani, mercanti formavano per pura passione. In quella di 'sartor' Marco della contrada di s. Clemente, cultore appassionato di medicina ed astrologia, era possibile trovare vari testi universitari, tra i quali opere del medico umbro e lettore allo Studio perugino Gentile da Foligno come: l'Expositio, la Seconda fen del secondo libro del Canone di Avicenna, e le 'Questiones in praticha et phisica', unite con altre 'Questiones' di Taddeo Alderotti, maestro dello stesso Gentile. Tra gli autori per i quali il Valdizocco mostra un certo interesse, infine, è citato, fra i classici medievali della filosofia naturale, anche Guglielmo Anglico docente a Perugia nella prima metà del Quattrocento.