Avvalendosi di una abbondante documentazione rintracciata nell'Archivio di Stato di Milano e della produzione intellettuale dei medici che furono al servizio dei duchi milanesi nel XV secolo, precisamente da Filippo Maria Visconti (1392-1447) a Galeazzo Maria Sforza (1444-1476), fornisce un interessante studio del mondo medico del Ducato lombardo nel Quattrocento, focalizzando l'attenzione sulla duplice identità della figura del medico, ossia quella di "servitor et physicus", come gli stessi duchi lombardi erano soliti indicarli nella ricca corrispondenza analizzata. In tale contesto, oltre a studiare i medici nelle loro funzioni presso la corte e nella loro attività pratica, sono delineati e ricostruiti, grazie alle fonti documentarie rinvenute nell'Archivio di Stato di Pavia, i forti legami con l'Università pavese. Tra i personaggi maggiormente curati, figura Benedetto Reguardati da Norcia, medico principale della corte di Francesco Sforza, ma più volte lettore allo Studium Perusinum. Di quest'ultimo sono ampiamente ricostruiti gli anni nel Ducato e fornite notizie biobibliografiche. Sono ricordati i figli Carlo e Dionisio, con quest'ultimo che, dopo aver studiato a Perugia, entrò anch'egli al servizio del principe di Milano. Al di là dei membri della famiglia Reguardati, scorrendo un non troppo preciso indice dei nomi, figurano diversi docenti che insegnarono anche a Perugia: a partire da alcuni riferimenti a medici trecenteschi, come Gentile da Foligno, Tommaso del Garbo, Iacopo d'Arquata, Francesco Casini ed altri, fino a quelli quattrocenteschi, di cui sono documentati gli anni di docenza, la materia e il salario percepito allo Studio ticinese, come Pietro da Tussignano, Pietro Lapini, Ugo Bensi e Francesco da Savona. In appendice, oltre la lista dei medici che hanno insegnato a Pavia dal 1374 al 1500, è riportato un ricco dossier di documenti. (cfr. "Archivio Storico Italiano", 172 (2014), p. 801.