Allo scopo di approfondire le vicende quattrocentesche del ceto universitario padovano e del suo rapporto con le società e le istituzioni della Terraferma l'a., attraverso l'utilizzo di fonti locali e archivi familiari, evidenzia che una buona percentuale dei docenti dello Studio patavino nel primo secolo della dominazione veneziana era originaria di città diverse da Padova. Tra queste figure l'a. punta la sua attenzione sul veronese Gerardo Boldieri, del quale riporta il documento della laurea conseguita il 23 agosto 1430 e l'inventario dei libri posseduti. Allievo di Ugo Benzi da Siena (definito "solertissimus et acutissimus") e probabilmente di Paolo Veneto, quest'ultimo certamente lettore nella prima metà del XV secolo a Perugia, risulta presente all'Università patavina nel marzo 1453, quando partecipa con Mattiolo Mattioli da Perugia (all'epoca a Padova ma personaggio di spicco dello Studio perugino del Quattrocento) alla laurea di Pietro Antonio Giuliari. Infine, nell'inventario dei libri posseduti dal veronese risultano diversi testi e scritti di professori che lessero, o comunque furono presenti, nell'Ateneo perugino tra il XIV ed il XV secolo, come Dino e Tommaso Del Garbo e Gentile da Foligno.