Nel 1535, proprio nell'anno in cui era stato chiamato a rivedere gli Statuti cittadini assieme a Vincenzo Ercolani, Paolo Salvucci, Arriguccio Arrigucci ed Enea Baldeschi, Guglielmo Pontano, illustre giurista perugino e lettore dello Studio patrio sin dal 1511, fa ristrutturare la residenza familiare sita di fronte alla chiesa di Sant'Ercolano in porta San Pietro a Perugia. Dopo aver fornito alcune notizie del celebre dottore e sul contesto politico della Perugia della prima metà del Cinquecento, descrive minuziosamente la sala più importante di palazzo Pontano, denominata 'Iustitiae Sacellum', nella quale Guglielmo affidò ad un ciclo di affreschi la celebrazione della propria famiglia. Nelle lunette della sala si individuano, fra gli altri, i più illustri giuristi e lettori dello Studium Perusinum, Bartolo, Baldo, Angelo e Pietro Baldeschi, Giovanni Montesperelli e Pier Filippo della Corgnia, oltre ad esponenti della famiglia. Si tratta di personalità il cui intreccio parentale risulta al quanto improbabile, come Giovanni Pontano, di cui sono ricordati i suoi studi a Perugia alla scuola di Guido Vannucci e la nomina del 1466 di cancelliere e lettore di oratoria, e Ludovico, studente di diritto nel XV secolo avendo come maestri Dionisio Barigiani e Giovanni di Petruccio Montesperelli. Il Palazzo fu distrutto nel 1836 e i ritratti dei giuristi sono conservati presso il Rettorato dell'Università perugina.