Illustra, sinteticamente, i rapporti umbro-ungheresi che si vennero a formare tra il XIV e il XVII secolo evidenziando, in particolare, gli umbri che furono attivi in Ungheria in questo arco di tempo. Tra questi sono ricordati diversi personaggi che si formarono o insegnarono allo Studium Perusinum come il giurista Benedetto Barzi da Perugia, consigliere del re Sigismondo dal 25 agosto 1432 con il lauto compenso di 500 ducati (pp. 60-61), Giovanni di ser Buccio da Spoleto, familiare dello stesso Sigismondo dal 1433 (p. 62-64), Mariano Bartolini da Perugia, nominato da Roma legato in Ungheria e Polonia per "guadagnare" l'appoggio dei sovrani alla causa della guerra contro i turchi (pp. 85-86) e l'allievo del Maturanzio Riccardo Bartolini, che seguì lo zio Mariano nella missione in Germania e divenuto luogotenente dell'imperatore Massimiliano I entrò in rapporto con i reali ungheresi (pp. 88-90). E' rimarcato, inoltre, l'afflusso degli ungheresi in Umbria soprattutto nel XVI secolo. In questo periodo, infatti, l'Ateneo perugino vide la presenza di diversi studenti magiari, che seppur non furono così numerosi da poter formare una propria natio tanto da dover confluire in quella germanica, furono i rappresentanti di una pattuglia importante della quale è ricordato Gaspare Korosi da Seghedino (Szeged), immatricolatosi nel 1552 e laureato in medicina e successivamente tre membri dell'illustre famiglia Palffy (pp. 101-102).