Esponente di una famiglia di provata fede ghibellina, sulle orme del padre Neri e del nonno Jacopo intraprese gli studi civilistici a Bologna, dove compare studente nel 1333 (
Landogna 1926) e dove si laurea sei anni più tardi (
Nardi 2013). Proprio nel 1339 inizia la sua carriera di docente allo Studio di Perugia (
Ermini 1971), Ateneo nel quale avrà come suo allievo Baldo (
Ermini 1971;
Cortese 2013) e il fratello Angelo degli Ubaldi (
Frova 2013). Qui rimarrà anche negli anni successivi, nonostante le pretese minacciose di Siena che lo voleva ricondurre in patria. Nel 1341 figura infatti ancora all'insegnamento di civile nello Studium Perusinum (
Cecchini 1961). Tornò a Siena solo nel 1358, quando l'Università senese aveva avuto il riconoscimento del titolo di Studio generale. Certamente insegnò in patria fino al 1365 (
Kosuta-Minnucci 1989;
Trapani 2006), ma in questo periodo svolse per il governo cittadino anche diverse missioni diplomatiche, come quella presso la curia avignonese del 1367 che gli procurò la condanna ad un pagamento di circa 2000 fiorini d'oro da parte delle autorità cittadine senesi in quanto accusato d'aver detto parole che rendono poco onore ai signori Dodici" (
Rossi 1930). Assolto nel 1369, nel novembre di quello stesso anno probabilmente morì (
Nardi 2013). Le poche opere pervenute, sono presenti in alcune miscellanee o sono state stampate tra i consilia di Federico Petrucci o di Bartolo (
Nardi 2013). Per
Ermini (1971): pp. 136; 146 n. 56; 152; e per
Kosuta-Minnucci (1989): scheda biobibliografica a pp. 275-276. Altre notizie a pp. 75, 216.