"Della famiglia perugina degli Eugenj" (Bini, 1816), che successivamente darà allo Studium Perusinum altri celebri dottori, Agapito di ser Matteo nacque a Perugia dopo la seconda metà del XIV secolo. Scarse sono le notizie biografiche conosciute, ma recenti studi sulla documentazione perugina (Zucchini, 2008 e Maiarelli-Merli, 2010), e su quella romana (Sini-Zucchini, 2014), hanno permesso una ricostruzione quasi totale della sua carriera accademica presso il patrio Ateneo. Viste le difficoltà dello Studio in quel periodo di reperire lettori di canonico locali, e di chiamare dottori forestieri (Ermini, 1971), l'Eugeni si ritrovò a leggere canonico (1385) non avendo ancora conseguito la laurea dottorale. Queste furono anche le motivazioni che portarono le magistrature perugine ad accettare, con la delibera del 28 luglio 1386 (Maiarelli-Merli, 2010) la richiesta di Agapito di prorogare il termine per addottorarsi, assegnatogli al momento della condotta. Negli anni successivi, il giurista perugino, continuò l'insegnamento di diritto canonico e alle già note condotte del 1396, 1407, 1424, avendo come collega Tommaso di Pietruccio di Bardella, si sono recentemente aggiunte quelle del 1391-1392, 1398-1400, 1415-1416 e quelle che vanno dal 1419 al 1426. Il 19 settembre 1396, Agabitus, insieme ad altri colleghi, rinunciò ai proventi sulla gabella del vino, con cui erano tradizionalmente pagati i dottori dello Studio e lo stesso avvenne il 10 novembre 1399 per i diritti sulla gabella del sale ed ancora nel 1411 quando si decise che gli stipendi dei dottori cittadini fossero direttamente versati agli ufficiali super abundantia. Nel luglio del 1412 invece Agabitus è tra i cittadini ai quali è imposto un prestito, nel suo caso di 15 fiorini. Frequenti nei Consigli e Riformanze le attestazioni di consilia resi da Agabitus al comune (aprile e dicembre 1408, dicembre 1410, ottobre 1414, maggio 1415) a nome proprio o come membro del Collegio dei dottori. In merito a quest'ultimo, fu tra quei dottori in legge che il 13 gennaio 1411, nello studio di Onofrio Bartolini, partecipò alle modifiche dello statuto del Collegio, con le quali per la prima volta si faceva riferimento alla figura dell'avvocato (Treggiari, 2015). Intanto, sempre dai Consigli e Riformanze, si apprende che il 15 dicembre 1396 i priori del Comune avevano delegato ai dottori Honofrius Bartolini e Matheus Filitiani il giudizio finale nella causa di appello intentata contro Agabitus da domina Bartolomea del fu Naldolo. Contrariamente alle intenzioni la questione si protrasse fino al 13 febbraio 1420 quando Agabitus, rappresentato dal figlio Nicola, sollecita presso i priori, come già fatto due anni prima, la soluzione della causa per l'eredità di domina Bartolomea. Attualmente non si possiedono altre informazioni certe sulla sua vita. Delle sue letture canonistiche non è stato conservato nulla, ma sono stati rintracciati diversi suoi consilia in alcune raccolte e miscellanee, nelle quali Agapito si trova assieme ai più celebri giuristi dell'epoca, a dimostrazione della stima goduta. Ulteriore testimonianza di ciò, è un parere legale "sopra alcuni dubbi che possono sorgere da un testamento di donazione", conservato nella Biblioteca Comunale Augusta di Perugia, che venne sottoscritto dall'Eugeni assieme ai più celebri giuristi perugini di canonico di quel periodo, ossia Pietro degli Ubaldi e Dionisio Barigiani (Quaglioni, 1993).