Per celebrare l'imminente V centenario dell'introduzione della stampa a Perugia (26 aprile 1471), l'autore ricostruisce le vicende storiche delle prime compagnie che si costituirono in città "ad imprimere libri". Tra i protagonisti citati figurano dottori e studenti dello Studio perugino come: il giurista Matteo Baldeschi, socio e finanziatore con 100 ducati della prima compagnia perugina a cui mise a disposizione la casa per la sede e socio con 50 ducati anche della seconda; gli studenti tedeschi Johannes Heinrich, Hermannus Johannis de Elforvia, Vincentius de Deil de Colonia, Sigismondus Johannis Ecce de Hof, Hermannus Tuleman de Padis, annoverati nell'osservanza delle obbligazioni assunte dai due soci tedeschi di Matteo; Pietro Baldeschi e Mariotto Boncambi, chiamati a fare da arbitri in una procedura di liquidazione di una compagnia nel 1479; Giacomo Avitatii, Niccolò di Tommaso, Sigismondo di Ludovico, anch'essi studenti tedeschi dello Studio e soci in una compagnia di quello stesso anno. Risultano, inoltre, anche altri scolari provenienti dalla Germania che ebbero a che fare con il nuovo fenomeno della stampa come Wolfango Tegel di Norimberga, Antonio da Monaco, Mattia da Aquisgrana,, Niccolò da Herbel e Jacobus Garlasii de Langhebeck de Saxonia, nonché Bartolomeo di Giacomo e Janne de Arigo, bidelli dell'Università perugina. Sono evidenziati i vari scritti che furono stampati da queste compagnie. Trattasi, soprattutto, di letture di celebri dottori che lessero all'Ateneo perugino come Baldo degli Ubaldi, Bartolo da Sassoferrato, Pietro degli Ubaldi, Baldo Bartolini, Filippo Franchi, Paolo Nicoletti e Benedetto Benedetti detto 'Capra'.