Tra le vicende ricordate nella cronaca perugina di Pietro Angelo di Giovanni, risulta che Mansueto di meser Francesco, lettore dello Studium Perusinum, partecipò all'ambasceria inviata da Perugia a Roma il 12 settembre 1465 (p. 53). E' ricordato che il 10 ottobre 1466 il rettore dello Studio, Barnabeo dei Bennali da Montefalco, indisse la giostra che si svolse l'8 febbraio dell'anno successivo in piazza (p. 54). Risultano, inoltre ambascerie inviate da Perugia a Roma a cui parteciparono diversi dottori dell'Ateneo perugino, come Baldo Perigli (p. 153), Baglione da Montevibiano (p. 161), e quelle numerose, presso varie destinazioni, nelle quali figura, tra il 1479 e il 1486, Pier Filippo della Cornia (pp. 172, 189, 263-264), citato in quanto il 28 giugno 1486 il tesoriere trattenne tutta la provvisione concessagli dal papa per aver tenuto in casa "sbanditi" (p. 250). Tra gli altri maestri dello Studio sono nominati Periteo Montesperelli (p. 214), Vincenzo da Montevibiano ricordato, tra le altre cose per essere stato inviato da Perugia a Firenze per la morte di Lorenzo il 'Magnifico) (pp. 216, 310, 370, 371), Giovan Battista Alfani, di cui vengono descritte le dinamiche della morte avvenuta il 7 ottobre 1483 (p. 233-234) e Angelo di Alessandro Baldeschi che la Mercanzia propone di far tornare in città in quanto "non fu mai nemico dello Stato" (p. 257-258). Del 20 settembre 1486, infine, viene riportato il tumulto di cui furono protagonisti gli studenti della 'Sapienza vecchia e nuova' e altri dello Studio che, adunandosi in Santa Maria del Mercato, fecero un nuovo rettore chiamato Gisberto de Sicilia (p. 264).