Grazie ad alcuni documenti definisce con chiarezza nome e origine del giurista Benedetto da Pisa finora più noto come da Piombino e spesso confuso con il più famoso perugino Benedetto Barzi. Lettore di diritto in diversi Atenei della penisola, tra cui anche quello di Perugia tra la fine del Trecento e l'inizio del Quattrocento, il professore toscano trascorse gli ultimi anni della propria vita a Padova dove morì nel 1410. Un anno dopo, e precisamente il 18 aprile 1411, la moglie fece stilare l'inventario dei beni del defunto marito. Nel documento (riportato in appendice), oltre all'elenco degli scritti posseduti da Benedetto (come opere di Bartolo e Baldo degli Ubaldi professori a Perugia nel XIV secolo), sono enumerate le persone a cui "il pisano" aveva prestato del denaro. Tra questi risulta un Benedetto da Perugia, probabilmente da identificare con Benedetto Guidalotti fondatore del perugino Collegio della Sapienza Nuova.