Skip to content

Magister theologiae Ambrosius Coranus
Ambrogio da Cori
Agostiniano, Maestro di teologia Ambrogio Massari da Cori
Ambrosius Coriolanus

Attestato nelle fonti anche come Coranus o Coriolanus, da Cori - città del basso Lazio - dove nacque attorno al 1432, Ambrogio Massari, dopo aver studiato grammatica in coranis gymnasiis, entrò nel convento di Sant'Agostino della città natale (Falzone 2008). Compare per la prima volta in un atto ufficiale, il 3 giugno 1452 quando il priore generale degli eremitani afferma che studiò a Firenze nel convento dell'ordine e nello Studio della città toscana. Con molta probabilità concluse i suoi studi di teologia e filosofia a Perugia, visto che tra il primo e il 27 agosto 1458 è certo che compose un commento aristotelico durante la pausa estiva dei corsi accademici dello Studium Perusinum (Caby 2014). Qui ebbe come suo precettore un altro docente dell'Ateneo perugino, Alessandro Oliva da Sassoferrato il cui legame è testimoniato anche dal fatto che gli dedicò il medesimo componimento aristotelico (Caby 2014). Bachalarius nel 1459, sostiene l'esame di magister il 15 dicembre 1461. Nel 1463 è reggente dello Studio perugino, incarico che ebbe anche dopo il suo ritorno da Napoli, dove insegnò dal settembre 1465 (Falzone 2008). Rafforzata la sua figura dal punto di vista culturale e accademico con la nomina allo Studium Urbis del 1467, iniziò a mostrare le sue grandi capacità diplomatiche e amministrative con la nomina a superiore della provincia romana del 2 maggio 1466, carica confermata anche nel 1470. E' in questo periodo che si guadagnò la fiducia del priore generale Guglielmo Becchi che lo nominò, nel 1468, suo vicario in diversi conventi della Penisola, tra i quali quelli romani di Santa Maria del Popolo e di Sant'Agostino e quello di Cori di Sant'Oliva. Nel 1470 fu eletto procuratore dell'ordine, incarico che mantenne per sei anni, cercando di far fronte alle lacerazioni conosciute dallo stesso ordine in quel periodo, potendo contare anche sull'appoggio incondizionato del nuovo pontefice, Sisto IV al quale dedicherà anche una delle sue maggiori opere, il Defensorium Ordinis. Il primo giugno 1476 concluse la sua ascesa al vertice degli eremitani divenendo priore generale durante il capitolo che si svolse a Roma, come lui stesso dà notizia nelle pagine della Chronica Ordinis. Intraprese un'azione riformatrice che, probabilmente, gli provocò un certo astio da parte di alcuni fratelli come testimonia la querelle con Adamo di Montaldo da Genova che lo definì addirittura exterminator ordinis. Dal canto suo il Massari lo accusò di screditare i nipoti di Sisto IV e di avere relazioni con Ferrante d'Aragona, all'epoca nemico di Roma, facendolo arrestare (De Blasi 2011). Emblema della sua azione di rinnovamento fu anche la grande attenzione che ebbe nella rifondazione, sia normativa che architettonica, dei conventi di Santa Maria del Popolo e di Sant'Agostino, nonché della costruzione del nuovo convento di S. Oliva a Cori, verso il quale dedicò grande interesse e partecipazione (Falzone 2008). L'apice del suo generalato fu raggiunto nel 1477 quando emanò i 32 punti con i quali cercò di porre un freno al lassismo della comunità. Regole che ebbero un carattere normativo nel 1482 con il capitolo di Perugia, città che gli aveva concesso la cittadinanza l'anno prima (Ermini 1971, p. 620). Il capitolo perugino lo confermò, anche grazie all'aiuto di papa Sisto IV, priore generale. Il pontefice, infatti, venendo incontro alle richieste del Massari che era venuto a conoscenza delle molte defezioni, nominò a suo arbitrio diversi padri vocali con l'obbligo di votare per il Coriolano (Falzone 2008). La coatta elezione perugina testimonia le inimicizie che ormai il Massari si era procurato e che si concretizzarono con la salita al soglio pontificio di Innocenzo VIII. Nel gennaio del 1485 fu proprio il nuovo papa a ordinare il suo arresto e a farlo imprigionare a Castel Sant'Angelo con l'accusa di aver scritto ingiurie al momento della sua elezione. Fatto trasferire nel convento di Sant'Agostino, dopo aver subito soprusi e un sommario processo in cui il commissario pontificio fu quel Adamo di Montaldo da lui precedentemente fatto arrestare (De Blasi 2011), morì il 26 maggio 1485. Ha lasciato una notevole produzione letteraria, da trattati a commenti, da orazioni a diversi scritti devozionali, che testimoniano la sua grande formazione e personalità, come è evidente anche nei 140 volumi che raccolse e che alla morte passarono alla biblioteca del convento romano di s. Agostino. Risulterebbe testimone in diverse lauree ferraresi nel 1444, 1448 e 1458 (Pardi 1901, pp. 19, 23, 35).

Frequenze
Data o data di inizio Data di fine Note
1458 Caby (2014).

Anno Enseignement Enseignement Tipo Salario Note
1463 Lettura (Disciplina non precisata) Falzone (2008).

Anno Titolo Autori
2014 Les discours de laudibus theologie de l'augustin Ambrogio Massari pour le Studium de Perouse, "Annali di storia delle Università Italiane", 18 (2014), pp. 75-89.
2011 Carla Frova. Scritti sullo Studium Perusinum, a cura di Erika Bellini e con la collaborazione di Maria Alessandra Panzanelli Fratoni. Indice dei nomi a cura di Marco Menzenghi, Perugia, Deputazione di storia patria per l'Umbria, Stabilimento Tipografico Pliniana, 2011, pp. XI, 273, ill. (Per la storia dello Studio perugino delle origini: Fonti e Materiali, 3).
2011 Montaldo, Adamo (Adamo di Montaldo, Adamo da Genova), in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 75 (2011), pp. 763-765. .
2009 Maestri, insegnamenti e libri a Perugia. Contributi per la storia dell'Università (1308-2008), a cura di Carla Frova, Maria Alessandra Panzanelli Fratoni, Ferdinando Treggiari, Milano, Skira Editore, 2009, pp. 264, ill., con indice dei nomi di persona e di luogo fuori testo.
2008 Massari, Ambrogio (Ambrogio da Cori), in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 71 (2008), pp. 712-716.
2008 La carriera di un uomo di curia nella Roma del Quattrocento. Ambrogio Massari da Cori, agostiniano: cultura umanistica e committenza artistica, a cura di Carla Frova, Raimondo Michetti, Domenico Palombi, Roma, Viella, 2008, pp. 244, tav.
1999 Garofoli, Gabriele (Garofali, Gabriel de Garofolis, Gabriele da Spoleto),in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 52 (1999).
1997 Fidati, Simone (Simone da Cascia), in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 47 (1997), pp. 406-410.
1971 Storia dell'Università di Perugia, Firenze, Leo S. Olschki Editore, 1971, pp. 1113, 2 voll., ill.
1963 Ricerche sulle Università di Bologna e di Parma nel secolo XV, Florentiae, Quaracchi, Typographia Collegii S. Nonaventurae, 1963, pp. 570.
1905 La questione del Cavalca, "Archivio Storico Italiano", V Serie 36 (1905), fasc. 4, pp. 302-318.
1901 Titoli dottorali conferiti dallo Studio di Ferrara nei secc. XV e XVI<<, Lucca, Marchi, 1901, pp. 172.
1816 Memorie istoriche della perugina Università degli Studi e dei suoi professori, Perugia, Ferdinando Calindri, Giulio Garbinesi e Vincenzo Santucci stampatori camerali, 1816, pp. VII, 671.