Scheda biografica dedicata al perugino Ugolino di Pellolo Pelloli, nato all’inizio del XIV secolo e morto prima del 20 luglio 1377 quando il suo catasto risulta essere aggiornato su istanza della moglie Costanza Crescimbeni e i figli eredi Giovanni e Giacomo. Definito legum doctor, Ugolino si formò certamente allo Studium Perusinum visto che il 18 ottobre 1322, figura essere presente ad un consiglio di priori e di savi in qualità di rector universitatis scolarium. Tuttavia non si avviò alla carriera accademica ma a quella diplomatica e politica rappresentando il Comune sin dal 1339, quando fu inviato a Firenze con lo scopo di stringere una lega. Oltre alle ambascerie con vari comuni toscani che lo videro impegnato tra il 1352 e il 1358, Ugolino deve soprattutto la sua fama per essere stato tra i 4 ambasciatori che Perugia inviò a Pisa per omaggiare Carlo IV . Il successo della missione testimoniato dai sei privilegi emessi dall’imperatore (tre per la città, due per lo Studium e uno per il vescovo), portò diversi benefici al Pelloli che venne nominato conte di Farneto e di Monte Agutello (ms. 1449, cc. 226v-227r); due località in cui possedeva un numero elevato di beni, come attesta il catasto del 1361. Negli anni Sessanta del Trecento Ugolino si dedicò, oltre alla gestione del proprio patrimonio, alla politica risultando eletto nel 1366 fra i tre dell’Arbitrio e l’anno successivo ambasciatore a Foligno per incontrare il cardinale Egidio Albornoz. Convinto sostenitore di una pace tra Perugia e il Papato che si concretizzo il 23 novembre 1370, il 29 novembre e il 12 dicembre, il Pelloli e Pietro degli Ubaldi furono inviati come ambasciatori presso il cardinale Bituricense, che si trovava prima ad Assisi e poi a Spoleto. L’anno dopo, approfittando del malcontento che si era diffuso a Perugia dovuto dalla peste, il legato pontificio si insediò in città bandendo i principali esponenti del partito popolare. Ugolino, che precedentemente assieme a Baldo era stato inviato dai Priori per far fronte allo scontento della popolazione, viste le sue condizioni di salute non venne esiliato subito, ma in un secondo momento. Per quanto riguarda i suoi rapporti con l’Università viene ricordato che nel 1351 si adoperò assieme a Bartolo da Sassoferrato e Francesco Tigrini affinché due scolari di Montepulciano fossero accolti nel collegio della Sapienza Vecchia.