Riprendendo in mano alcune schede contenute nella sua tesi di laurea ('Il Ginnasium perugino del secondo Quattrocento') al fine di integrare lo studio di Silvia Pescatori sulla scuola cortonese in cui compare il nome di Guido di Antonio Vannucci da Isola Maggiore, l'a. traccia un dettagliato profilo di questo grammatico, lettore nell'Ateneo perugino nel XV secolo. In particolare, dopo aver ricostruito (utilizzando con cura i documenti rintracciati nel 'Florilegium noctium Corythanarum' di Anton Francesco Gori) un carteggio del 1447-1448 tra il Vannucci e Silvestro Ristori, uno dei tre esperti nominati dal Comune di Cortona per reperire un praeceptorem di grammatica per la scuola cittadina, l'a. fornisce notizie, tratte da alcuni testi storiografici (Bini e Vermiglioli soprattutto), sull'attività accademica perugina del maestro lacustre. Vengono, così, riportate schematicamente le date ed i salari delle sue condotte e citati alcuni "colleghi" che insegnavano grammatica all'epoca nello Studium Perusinum, come Iacopo da Cingoli, Giovanni da Fratta (del quale viene documentata una disputa avuta con lo stesso Guido tra il 1450 ed il 1453 con giudice Niccolò Sulmonese), Tommaso Pontano e Girolamo da Ronco. Successivamente, per una miglior definizione della personalità di Guido dall'Isola, l'a. si avvale delle testimonianze di personaggi del calibro di Giovanni Pontano, Giannantonio Campano e Francesco Maturanzio, tutti scolari del Vannucci nell'Ateneo umbro, offrendo conseguentemente anche un significativo ed illuminante quadro dell'umanesimo perugino. A testimonianza, infine, "del duplice orientamento"Cortona-Perugia, avuto da molti dell'area del Trasimeno, è accennata anche l'esperienza di Marco Serperella da Isola, insegnante all'Università perugina nel 1502.