Membro di un’antica famiglia spoletina, Bernardino di Solone Campello nacque nel 1594. Si immatricolò a Perugia nella Provincia di Francia nel 1613 (
Marconi, 2009) e frequentò i corsi di legge dello Studium Perusinum, dove si laureò assieme al fratello Evandro il 13 maggio 1615. Dopo la laurea cominciò una serie di viaggi con il fratello Giovanni e dopo essere stato nominato a Spoleto tra i Priori, nel 1623 ottenne un impiego a Roma presso la Dataria apostolica come auditore nella Congregazione dei vescovi e dei regolari. Divenuto papa Urbano VIII (Maffeo Barberini), che essendo stato vescovo di Spoleto conosceva personalmente il Campello, fu destinato a compiti di natura politica ed inviato nel 1624 come auditore del nunzio pontificio monsignor Lorenzo Campeggi, a Torino presso la corte sabauda. Grazie alle sue riconosciute doti giuridiche e diplomatiche, da questo momento il Campeggi lo volle con se sia ad Urbino che a Madrid. Nel 1639, anno nel quale morirono il monsignore e anche il fratello Evandro, decise di abbandonare la carriera diplomatica anche per dissidi con la politica papale. Tornato nelle terre natie, solamente nel 1657 si adoperò per ottenere, riuscendoci facilmente, l'ufficio vacante presso il Granduca di Toscana di Auditore di Consulta. Allontanatosi dalla corte fiorentina adducendo motivi di salute, tornò definitivamente a Spoleto dove riprese una vita dedita agli studi e alla famiglia. Morì a Campello nel 1676. Oltre che a poesie in volgare e numerosi componimenti di contenuto religioso pubblicati poi con il titolo di Discorsi sacri (Macerata 1670), la sua notorietà fra i letterati dell'epoca è dovuta in particolare ai suoi studi storici che lo portarono a produrre la sua opera probabilmente più valida, ‘Storia di Spoleti’ che ebbe giudizi positivi anche dal Muratori. La sua corrispondenza con vari esponenti della società letteraria del periodo e la sua presenza in varie accademie come quella spoletina degli Ottusi, testimoniano inoltre che la sua presenza non passò inosservata.