Giurista perugino, Filippo di Innocenzo Massini nacque il 1 maggio 1559 e studiò diritto nell'Ateneo patrio avendo come maestri, tra gli altri, Bernardino Alfani e Giovan Paolo Lancellotti, e come condiscepolo Alberico Gentili. Laureato in utroque iure nel 1580 (Ciri 2009), iniziò subito l'insegnamento di civile (Ermini 1971). All'attività giuridica alternò quella letteraria e Le sue lezioni all'Accademia degli Insensati, della quale era membro, lo resero celebre anche fuori Perugia. Nel 1590 accettò una condotta a Fermo e due anni dopo, avendo rifiutato la chiamata di Napoli, si trasferì all'Università di Pisa dove rimase per quattro anni,per poi trasferirsi a Pavia (Ciri 2009). Qui ottenne la cittadinanza onoraria e fu ascritto alle Accademie degli Intenti e degli Affidati (Ciri 2009). Nel 1602 si sposò con una nobile perugina, Virginia Narducci (morta a Pavia nel 1608), dalla quale ebbe cinque figli, tra i quali Innocenzo che fu docente di diritto) a Perugia (Ciri 2009). Nel 1612 tornò nello Studio pisano, come risulta da una lettera indirizzata a Marco Antonio Bonciari datata Pisa 1609 (Perugia, Biblioteca Augusta, Mss., B.21, c. 157). Lasciata nuovamente Pisa nel 1616 (Fabbricatore 2013), accettò una condotta a Bologna, dove nell'anno accademico 1616-17 lesse l'Inforziato nella seconda ora pomeridiana. L'anno successivo era destinato ad lecturam Digesti novi, ma la morte lo colse tra la fine del 1617 e l'inizio del 1618 (Ciri 2009).