Particolareggiato profilo biobibliografico del perugino Filippo di Innocenzo Massini. Nato il 1 maggio 1559, studiò diritto nell'Ateneo patrio avendo come maestri, tra gli altri, Bernardino Alfani e Giovan Paolo Lancellotti, e come condiscepolo Alberico Gentili. Conseguita la laurea in utroque iure nel 1580, ricevette subito dopo il cavalierato dello Speron d'oro e un dottorato di diritto civile. All'attività giuridica alternò quella letteraria. Le sue lezioni all'Accademia degli Insensati, della quale era membro, lo resero celebre fuori da Perugia. Viene ricostruita la sua carriera accademica, evidenziando la sua partenza dalla città natale nel 1590, per accettare una condotta a Fermo. Nel 1592, dopo aver rifiutato la chiamata di Napoli, si trasferì all'Università di Pisa dove rimase per quattro anni, quando accettò l'offerta di Pavia. Qui ottenne la cittadinanza onoraria e fu ascritto alle Accademie degli Intenti e degli Affidati. Nel 1602 si sposò con una nobile perugina, Virginia Narducci (morta a Pavia nel 1608), dalla quale ebbe cinque figli (il primogenito, Innocenzo, seguì le orme paterne e fu docente di diritto). Da un secondo matrimonio, con la perugina Lodovica Riviera, ebbe Carlo. Nel 1612, al termine della condotta pavese, tornò nello Studio pisano, come risulta da una lettera indirizzata a Marco Antonio Bonciari datata Pisa 1609 (Perugia, Biblioteca Augusta, Mss., B.21, c. 157). Nel 1616, infine, accettò una condotta a Bologna, dove nell'anno accademico 1616-17 lesse l'Inforziato nella seconda ora pomeridiana. L'anno successivo era destinato ad lecturam Digesti novi, ma la morte lo colse tra la fine del 1617 e l'inizio del 1618.