Nel XV secolo il complesso di Santa Maria dei Servi fu uno dei luoghi di sepoltura prescelti dalla classe accademica perugina. Dopo essersi soffermato sulla descrizione della lastra tombale del medico, lettore nello Studio patrio, Luca di Simone, focalizza l'attenzione su un altro rilievo collocato vicino ad essa, e per questo attribuito al sepolcro del medesimo Luca. In realtà, dopo aver escluso l'ipotesi di inizio Novecento, che sosteneva l'appartenenza del rilievo a Baldo Bartolini, altro docente dello Studium del Quattrocento, porta elementi che attribuiscono il rilievo al dottore di diritto Angelo di Giovanni Perigli. Nello specifico individua in Urbano da Cortona l'autore del rilievo, visto lo stile donatelliano, tipico del cortonese, e riscontrabile nella lastra di Luca di Simone e in quella nella cattedrale del vescovo Andrea di Giovanni Baglioni. Opere eseguite alla fine della prima metà del XV secolo, periodo che coincide con la morte del Perigli avvenuta nell'agosto del 1447. La notevole mole del personaggio raffigurato, coincide con la descrizione che si ritrova nel diario del Graziani dove è definito dottore "de grasezza
". Lo stesso giurista perugino , inoltre, nel testamento lasciato l'anno prima della morte, esprime la volontà di essere sepolto in Santa Maria Nuova dei Servi di Perugia nella cappella di s. Girolamo.