Dopo aver accennato alle motivazioni che spinsero numerosi giovani tedeschi sin dalla prima metà del XV secolo a scendere in Italia per studiare e formarsi nelle più celebri Università della Penisola (tra le quali cita anche quella di Perugia), concentra la propria attenzione sullo sviluppo di tale fenomeno a Padova. Lo Studio padovano era uno degli Atenei più appetibili dagli studenti stranieri soprattutto per l'importanza dei docenti di cui era dotato all'epoca, tra i quali è citato anche Angelo Perigli da Perugia più volte lettore nell'Università patria e probabilmente a Padova dal 1430 al 1436. In particolare, il saggio illustra la figura di Iohannes Heller (1414-1475), giovane tedesco che, giunto a Padova nel 1441, vi si laureò in utroque iure nel 1449. Di questo, vengono esaminati i suoi manoscritti contenenti i testi di diversi grandi giuristi che insegnarono nel Trecento a Perugia, ossia Bartolo da Sassoferrato, Baldo degli Ubaldi e il fratello Angelo.