Tra i primi provvedimenti emanati dopo l’unità d’Italia figura quello che decretò la soppressione delle corporazioni religiose. Il patrimonio librario di quest’ultime facilitò e permise la formazione di molte biblioteche civiche, come quella di Sarnano nata il 12 giugno 1869 grazie all’acquisizione delle librerie dei tre conventi cittadini degli Agostiniani, Cappuccini e Oratoriani di S. Filippo. In questo contributo, l’attenzione si sofferma sulla biblioteca del convento di S. Francesco, la più antica e significativa delle tre raccolte ecclesiastiche e, in particolare, sul nucleo librario donato dal cardinale sarnanese Costanzo di Francesco Torri (1531-1595). Di quest’ultimo, del quale è ricordata la brillante abilità oratoria per la quale gli fu affibbiato il soprannome di Boccadifuoco o Boccafuoco, viene fornita una sostanziale biografia, evidenziando che fu lettore di teologia allo Studium Perusinum nel 1564, ma certamente anche nel 1584 (nota 19). Scotista sottile, la sua presenza a Perugia è testimoniata in diverse occasioni e il suo attingere testi in prestito dalla raccolta libraria del perugino Prospero Podiani, segnalano una certa familiarità con gli ambienti culturali della città umbra. Dopo aver illustrato come la biblioteca del Torri fu arricchita mediante il contributo dato dalla folta parentela, in appendice riporta l’elenco dei testi posseduti dal nipote Antonio Innocenzi nel 1600,conservato nel cod. Vat. Lat. 11280, 38r-41r. Tra i 64 volumi repertoriati, di cui solo 8 sono ancora attualmente presenti nella Biblioteca di Sarnano, risultano testi di docenti che hanno frequentato lo Studium di Perugia. Oltre il Torri, figurano: Paolo Veneto, Nicolò Tignosi, Orazio Civalli, Taddeo Guidelli e Marco Antonio Mazzaroni.