Fornisce una esauriente biobibliografia del giurista laziale Paolo di Angelo di Castro. Dopo aver ricordato i forti legami con la città natale, evidenzia, riportando la documentazione, che studiò diritto allo Studio di Perugia, avendo come maestro il celebre Baldo degli Ubaldi. In particolare, cita una additio anonima dalla quale si deduce che operasse in casa del giurista perugino, come precettore dei figli Francesco e Zenobi. Il rapporto con gli Ubaldi era comunque così forte da continuare anche successivamente. E' menzionato l'incontro che Baldo e Paolo ebbero a Pavia nel 1390 e la corrispondenza che quest'ultimo tenne con Zenobi nel 1399 quando, da Parigi, il laziale a nome della corte francese gli scriveva di adoperarsi, assieme al padre Baldo, per trovare una soluzione allo scisma d'Occidente. Continuò gli studi a Pavia, ma si laureò in utroque iure ad Avignone nel 1385, dove probabilmente aveva seguito il cardinale Pietro Corsini come auditor. Dopo aver messo in evidenza tutte le varie tesi sul suo soggiorno avignonese, ipotizza che Paolo iniziò la sua carriera accademica proprio ad Avignone, per poileggere a Siena, e successivamente a Pavia dove rimase per quattro anni fino al 1394, quando tornò ad Avignone, città nella quale restò sicuramente fino al 1401. Tornato in Italia, fu lettore a Firenze nel biennio 1401-1403 con lo stipendio di 100 fiorini. Successivamente fu podestà di Viterbo nel primo semestre del 1404, per poi tornare all'insegnamento a Siena, dove risulta alla fine di quel medesimo anno. In terra toscana ebbe diversi incarichi, specialmente a Firenze dove, oltre a leggere nuovamente allo Studio nel 1414 e nel 1422 e 1423, partecipò alla revisione degli statuti cittadini. Si trasferì a Bologna, insegnando ad anni alterni tra il 1424 e il 1429. Viene escluso un suo successivo insegnamento a Perugia, dove praticò, probabilmente, solo la sua attività professionale di consulente. Dopo Bologna, invece, è certa la sua docenza a Padova, città nella quale lesse per dodici anni fino alla morte avvenuta nel 1441. Si era sposato a Firenze nel 1403 con la nipote del canonista Pietro d'Ancarano, dalla quale ebbe tre figli. Oltre ai numerosi consilia, sono citate diverse lecturae.