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Perigli, Angelo (Perugia - ivi, 27 agosto 1447), in Dizionario biografico dei giuristi italiani (XII-XX secolo), diretto da Italo Birocchi, Ennio Cortese, Antonello Mattone, Marco Nicola Miletti, a cura di Maria Luisa Carlino, Giuseppina De Giudici, Ersilia Fabbricatore, Eloisa Mura, Martina Sammarco, con la collaborazione della Biblioteca del Senato, Bologna, Il Mulino, 2013, 2 vol., pp. 1539-1541., di Maria Alessandra Panzanelli Fratoni, Ferdinando Treggiari (2013)

Forniscono una dettagliata scheda, dando un rilevante spazio alla sua produzione letteraria, del giurista perugino del XV secolo Angelo di Giovanni Perigli. Si sottolinea che conseguì la laurea in diritto civile entro il 1420, visto che in questo anno ebbe la sua prima docenza presso l'Ateneo patrio. Qui rimase, certamente, fino all'anno accademico 1423-1424, vedendosi aumentare il salario percepito per le sue letture e venendo nominato in diversi incarichi pubblici, come l'ambasceria che, dopo la fine della Signoria di Braccio da Montone, lo portò presso papa Martino V per negoziare il ritorno di Perugia sotto il dominio pontificio. Nel settembre del 1430, chiamato dal Senato Veneto, era a Padova ad insegnare civile in concorrenza con Paolo di Castro e Giovanni Francesco Capodilista. Restò in terra veneta per sei anni, partecipando come promotore in diversi esami di dottorato e laureandosi in canonico l'8 maggio 1436. Su invito di Eugenio IV, che gli concesse importanti rendite e un appezzamento presso il lago Trasimeno, tornò a leggere allo Studium Perusinum e ad assumere nuovi incarichi pubblici, non trascurando l'attività professionale, il cui impegno è testimoniato dai numerosi consilia rimasti inediti. Morì nel 1447, come ben si deduce da una nota lasciata a margine del testamento dal notaio che lo aveva redatto un anno prima assieme al giurista. L'ingente patrimonio accumolato fu lasciato ai figli Girolama e Baldo avuti dal matrimonio con Benigna di Cola, sorella di un altro illustre docente dello Studio perugino, Baldo Bartolini che di Angelo, oltre che cognato, fu pure allievo. Nonostante la morte prematura, ha lasciato una serie di opere esegetiche e trattati, oltre a consilia, che a differenza dei primi non furono mai dati alle stampe. E' ricordata l'edizione della sua Lectura Super secunda parte Infortiati, risalente al periodo padovano, che fu curata nel 1500 a Perugia dal figlio Baldo e dal nipote Periglio, anch'essi lettori nell'Ateneo perugino.

Fonti collegate

Personaggi citati

  1. Angelus Iohannis de Periglis de Perusio, porte Eburnea parochie Sancti Stephani
  2. Baldus domini Angeli de Periglis de Perusio, porte Eburnea
  3. Baldus ser Cole de Bartholinis de Perusio, porte Eburnee
  4. Paulus Angeli de Castrum
  5. Periglio de mesere Baldo de Periglis de Perusio, porte Heburnea