Maestro perugino di grammatica, fu lettore nello Studio patrio per diversi anni tra la fine del Trecento e per lunga parte della prima metà del Quattrocento, come attestano diverse fonti recentemente analizzate (
Zucchini 2008; e
Sini-Zucchini 2014, pp. 126-127 e 129) e che, tra l'altro, confermano anche quanto sostenuto da
Ermini (1971, p. 595) che lo indica alla cattedra perugina nel 1426.