Pier Donato Cesi (1522-1586), si laureò in utroque iure a Ferrara il 24 maggio 1544, dopo aver frequentato anche le Università di Perugia, Bologna e Pavia (
Pardi 1901). Stabilitosi a Roma presso il cugino del padre, il cardinale Federico Cesi,gli fu affidata la sede episcopale di Narni. Partecipò, seppur brevemente, ai lavori conciliari di Trento. Nel 1550 papa Giulio III gli conferì il beneficio
di S. Ippolito nella diocesi di Todi e lo nominò referendario utriusque Signaturae. Tuttavia, sarà sotto Paolo IV che cominciò la sua carriera amministrativa divenendo presidente di Romagna (1556), Dopo due anni lasciò l'incarico avendo operato molto bene tanto che nel 1584 Ravenna gli conferì il titolo di protettore
della città. Vicelegato a Bologna (1560), mise in luce fermezza e gran passione per l’urbanistica, l’edilizia e
il decoro artistico della città (tra le varie iniziative in tal senso, si ricordano la creazione della fontana del Nettuno con la celebre statua del Giambologna
e soprattutto l’edificazione dell'Archiginnasio). Successivamente papa Pio V si avvalse delle sue doti diplomatiche in particolare
durante le guerre religiose in Francia. Sotto Gregorio XIII, per la cui elezione era stato decisivo, non ebbe ruoli importanti fino a quando, nel concistoro del 4 luglio 1580,, il papa lo nominò legato a Bologna, nconcedendogli speciali poteri che lo porteranno a scontrarsi con l’Arcivescovo Paleotti. Dopo
aver trascorso tre anni in terra emiliana, reprimendo il brigantaggio e risanando le finanze, tornò a Roma dedicando gli ultimi anni della sua vita all’assistenza
in favore della Congregazione dell'Oratorio, alla quale era legato anche per la costruzione della chiesa di S. Maria della Vallicella, dove fu sepolto (
Borromeo 1980).