Nel trattare la giustizia degli estensi nel XV secolo, ricorda la riforma degli statuti cittadini attuata da Borso d'Este nel 1456 che regolò il sistema dei reati e delle pene. Tali statuti furono approvati da due dottori, uno dei quali era Benedetto Barzi da Perugia, lettore nello Studio patrio (p. 82, nota 20). Si ricorda che nel 1586 anche il collegio dei giuristi di Perugia avanzò la richiesta di una cattedra sulle Glosse, sull'interpetratio Bartoli (p. 84, nota 27).