Dopo aver illustrato ed esaminato l'organizzazione degli studi a Perugia tra il 1831 e il 1835, concentra l'attenzione sul contesto universitario perugino durante i moti carbonari verificatisi in quegli anni. Particolare spazio è dedicato a quei professori che non furono estranei al moto insurrezionale e per questo successivamente epurati, ossia Cesare Massari, Luigi Bartoli, Gian Battista Sereni, Raffaele Giamboni. Si sottolinea, inoltre, che con il ritorno nell'Ateneo di Luigi Canali e del vescovo-cancelliere Carlo Filesio Cittadini fu favorita la figura del professore Sebastiano Purgotti. (cfr. "Bollettino della Deputazione di storia patria per l'Umbria", 81 (1984), pp. 175-176; "Archivio Storico Italiano", 142 (1984), p. 674; "Rassegna storica del Risorgimento", 71 (1984), p. 484; 72 (1985), pp. 225-226; «Bibliografia Umbra", 2 (1984-1985, ma 1989), pp. 192-193; "Rivista di storia della Chiesa in Italia", 39 (1985), pp. 571-573; "Revue d'histoire ecclesiastique", 80 (1985), p. 118; "Archivum Historiae Pontificiae", 24 (1986), p. 574; "Storia dell'Umbria dal Risorgimento alla Liberazione", 9 (1986), p. 25).