Pubblica l'inedita cronaca perugina di Pietro Angelo di Giovanni riguardante gli avvenimenti accaduti nel decennio 1450-1460. Tra queste vicende si possono rintracciare notizie sullo Studio perugino e i suoi protagonisti. Il 13 maggio 1452 risulta, ad esempio, che Perugia inviò a Roma degli ambasciatori "per cagione di quattro dottori quagli erano stati cassi nel collegio perché si andarono a conventare a Pisa e a leggere canonica" ed erano Marco di Ercolano, Bartolomeo di Giovanni di Schiatto, Iacopo di Tancio e Felice Antonio di Ludovico de Elemosinis (p. 85). Sono citate, inoltre, le varie giostre ordinate dai rettori dell'Università come quelle del 17 febbraio 1455 da Nicolo del Calabria (p. 106), del 6 gennaio 1456 da Agnielo de Bucarelli da Viterbo, dove risulta come giudice che "scriveva li colpi" l'ex rettore Antonio da Calabria e ser Giovagnie de Sante da Agello notaio dell'Università (pp. 135-136, 303) e del 21 gennaio 1459 da Francesco dei Carnevale da Civitanova (pp. 354-355, 356). Il 15 aprile 1455, infine, il Comune perugino nominò cinque ambasciatori da inviare al papa per riformare i capitoli fra la Chiesa e Perugia. Tra questi figura Piero de Filippo de Porta Susane, da ritenersi il celebre giurista più volte lettore nel patrio Ateneo Pier Filippo della Cornia (pp. 111-112).