Fornisce una panoramica sul mercato librario perugino di fine Quattrocento. In particolare si sofferma sulla figura del francese Lorenzo Berot (o Barrot), mercante di libri e attivo a Perugia almeno dal 1482. Tra le notizie che l'a. offre su quest'ultimo, si ricorda che il 16 gennaio 1483 fece quietanza a Guidantonio di Simone "per la somma di 25 ducati d'oro che egli paga per conto di messer Pierantonio di Lazzaro da Bolsena, scolaro a Perugia" (p. 8), e che il 2 agosto 1486, divenuto cittadino perugino, restituì dei libri invenduti di Giovanbernardino di Venanzo da Fabriano, allo scolaro della Sapienza vecchia Sebastiano Montano (p. 13). In un altro documento del 3 giugno 1513, inoltre, Gaspare di Bartolomeo di Mariozzi da Perugia, doctor in utroque iure, dichiarava sotto giuramento d'aver ricevuto dal Berot 50 fiorini , con i quali cancellò una obbligazione ipotecaria che aveva contratto con il giurista (pp. 15-16). Tra gli altri mercanti, infine, viene citato Paolo Cataneo che compare in un atto di locazione del 30 dicembre 1489 per un fondaco dell'illustre docente perugino di diritto Baldo Perigli, professore allo Studio patrio (p. 18).