Focalizza l'attenzione sulla docenza pisana e fiorentina del celebre giurista perugino che tanta fama e lustro diede al patrio Ateneo nel Trecento, Baldo degli Ubaldi. Relativamente a Pisa, l'a. fa riferimento alla presunta rivalità con il maestro Bartolo, mentre per il periodo fiorentino offre notizie dei sei anni trascorsi a leggere diritto civile (1358-1364), durante i quali fu superato solo negli ultimi due anni da Riccardo da Saliceto come docente meglio retribuito. A riprova di come Baldo fu tenuto in considerazione da Firenze si ricorda che nell'ottobre del 1359 gli venne concessa la cittadinanza. Sono riportati due consilia dell'illustre giurista con i quali l'a. mostra l'interesse di Baldo per le sorti della città toscana anche dopo il suo ritorno a Perugia.