Nato a Fossato di Vico nel 1577, Cesare di Ludovico si laureò in diritto allo Studium Perusinum il 27 giugno 1602. Affidatagli immediatamente la cattedra di canonico, nel 1603 salì in quella di civile che tenne fino al 1611. Ottenuta la cittadinanza perugina, si trasferì ad insegnare canonico a Fermo dove restò dal 1612 al 1618. Di questo periodo sono le sette lettere che gli inviò Scipione Tolomei. Riuscito ad avvicinarsi a Scipione Borghese, intraprese il sacerdozio cominciando una veloce carriera ecclesiastica che in tre anni, dal 1618 al 1621, lo portò ad essere nominato da Paolo V cardinale. Dal nuovo pontefice Gregorio XV ebbe il titolo di S. Pietro in Montorio e il 2 maggio 1622 gli fu assegnato il vescovato di Camerino. Dopo questa rapida ascesa, dovuta probabilmente dal fatto che i Borghese erano soliti promuovere personalità sconosciute che per gratitudine sarebbero state poi fedeli, il Gherardi ampliò i suoi interessi culturali alla storia e all'archeologia, finendo però per appoggiare tesi discutibili, come quella di Giovanni Battista Lauri sull'autenticità della reliquia dell'anello nuziale della Madonna conservato a Perugia. Colpito dalla malaria durante il conclave del 1623, il 30 settembre morì a Roma ad appena 46 anni.