Scheda biografica del letterato e giurista perugino Antonio Brizi (1751-1826). Formatosi nell’Ateneo patrio, dove si laureò in giurisprudenza nel 1782, fu membro di varie accademie, tra le quali quella dei Forti di Roma, una cui colonia era stata fondata a Perugia nel 1790. Di tendenze giacobine, quando il 4 febbraio 1798 le truppe francesi entrarono a Perugia, fu subito chiamato a far parte della nuova municipalità, il cui presidente era G. A. Cocchi e vicepresidente l'Agretti. Inviato a Roma come delegato della città di Perugia, sostenne gli interessi della propria città che riuscì a far dichiarare capoluogo del dipartimento del Trasimeno. Nominato senatore, riuscì a far riaprire la zecca a Perugia e a far predisporre una riforma dell'Ateneo perugino, mentre scarsi risultati ebbero i suoi tentativi di frenare le depredazioni di oggetti d'arte e di denaro commesse dai commissari francesi. Nel 1798 fu eletto console dalla commissione francese, ma occupata Roma dalle truppe napoletane si trasferì con gran parte del governo, a Perugia. Caduta pochi mesi dopo la Repubblica, decise di partire con le truppe transalpine. Successivamente, nel 1801, grazie alla dichiarazione a lui favorevole della Giunta di Stato, ritornò a Perugia, dove riprese l'esercizio della professione legale. Dal 1805 al 1809 tenne la cattedra di istituzioni civili nell'università di Perugia e, concluso il governo francese, fu nominato professore di istituzioni canoniche. Nel settembre 1816 fu consigliere del comune e per tre anni anziano nel Consiglio. Nel novembre di quest’ultimo anno, fu nominato provvisoriamente consultore della Congregazione governativa della delegazione di Perugia. Per lungo tempo fu procuratore fiscale della Fabbrica di S. Pietro presso la commissaria di Perugia e dal 1822 anche presso Città di Castello, Città della Pieve, Foligno e Assisi.