Fornisce, pur confutando erroneamente la sua docenza allo Studium Perusinum, notizie biografiche del giurista perugino Ruggero di Antignolla. Nato nella seconda metà del Trecento, era probabilmente di umili origini visto che fino a quando papa Bonifacio IX non gli donò nel 1399 il castello e la contea di Antognolla, era conosciuto semplicemente come Rogerius de Perusio. Nominato senatore, dapprima dall’antipapa Giovanni XXIII nel 1410 e poi da Martino V nel 1417, tornò a Perugia dove Schiatto degli Schiatti, magistrato della città, lo incaricò, assieme ad altri, di recarsi a Roma per chiedere al pontefice di confermare a Braccio la signoria di Perugia. Seppur l’ambasceria non ottenne nulla, Ruggero divenne uomo fidato di Braccio stesso, reggendo a suo nome Bologna, Lucca e Città di Castello. Morto Braccio, assieme ad un altro docente perugino dello Studio, Giovanni Montesperelli, nel 1431 liberò dal carcere l’illustre giurista e più volte lettore dell’Ateneo di Perugia Benedetto Barzi, tornato in città nonostante fosse stato bandito dalla stessa al momento del ritorno di questa sotto l’autorità pontificia. Morì a Città di Castello nel 1432 o 1433.