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Talpa, Antonio, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 94 (2019), pp. 730-733., di Stefano Boero (2019)

Nato a San Severino Marche nel 1536 da due famiglie della classe dirigente del posto, Antonio di Pier Antonio frequentò i corsi di diritto dello Studium Perusinum. Dopo essersi addottorato ed essere stato nominato podestà di Spoleto, nel 1569 tornò in patria dove iniziò a pensare ad un percorso ecclesiastico che concretizzò durante un viaggio a Roma. Qui entrò in contatto con s. Filippo Neri e l’ambiente oratoriano grazie anche alla mediazione di Cesare Baronio, con il quale si formò un rapporto di stima duraturo che si tradusse successivamente in una collaborazione al progetto del Martirologio e degli Annali. Nel 1571 prese i voti e fu ammesso da Filippo Neri nella comunità di S. Giovanni dei Fiorentini insieme con Tommaso Bozio. Grazie alla sua preparazione in campo giuridico diede un importante contributo alla stesura delle costituzioni dell’ordine del 1583 e del 1588. Assunse vari incarichi, come la cura del primo nucleo della Biblioteca Vallicelliana. Fu soprintendente alle fabbriche e diresse i lavori di realizzazione della chiesa di S. Maria in Vallicella e fu determinante per l’espansione della Congregazione al di fuori di Roma. Nel 1579 così nacque una casa filippina a San Severino Marche, tra i cui fondatori figura il fratello Arsenio. Nel 1586, per conto dei confratelli della Vallicella, si recò in Abruzzo per prendere possesso in qualità di generalis procurator et administrator dell’abbazia di S. Giovanni in Venere, dove si ponevano le premesse per la nascita della futura Congregazione di Lanciano. Sempre in quell’anno, assunse un ruolo fondamentale nella nuova Congregazione di Napoli divenendo Rettore e adoperandosi nel dare una forma alla nascente istituzione partenopea, il cui sviluppo portò in luce forti divergenze con la “casa” di Roma fino a giungere ad una separazione nel 1612. Nonostante le sue rigide posizioni che furono oggetto di forti contrasti anche all’interno della congregazione partenopea, Antonio godette di ampio credito presso la corte romana tanto da essere consultato dal cardinale Carlo Borromeo che, nella scelta delle regole per gli oblati, si avvalse del suo parere. Morì a San Severino nel 1624.

Fonti collegate

Personaggi citati

  1. Antonius Talpa de Sancto Severino
  2. Thomas Bozius eugubinus