Mediante lo studio dei libri richiesti in prestito al bibliofilo perugino Prospero Podiani, l’autrice ricostruisce la formazione e le tendenze culturali di Girolamo Tezi (1580-1645). Dall’analisi dei tre manoscritti, rinvenuti nella Biblioteca Augusta e nell’Archivio di Stato di Perugia, nei quali sono elencati gli oltre 200 testi dati in prestito dal Podiani al Tezi, si nota, oltre la presenza di classici del diritto come Bartolo e Baldo degli Ubaldi (illustri dottori dello Studium Perusinum trecentesco), la propensione per i classici latini e in particolare per Cicerone. Un interesse derivante dai precetti ricevuti nel Collegio di San Bernardo da Marcantonio Bonciari, professore nell’Ateneo umbro. Di quest’ultimo l’autrice fornisce alcune notizie biografiche, ricordando che, tra il 1574 e il 1576, si perfezionò a Roma presso la scuola di Marc Antoine Muret (pp. 191-192 e nota 50).