Dopo aver tratteggiato sommariamente la figura di Paolo di Castro, allievo dell'illustre giurista perugino Baldo degli Ubaldi, mette in evidenza che, sulla scia del maestro e dell'altrettanto celebre Bartolo da Sassoferrato (come Baldo protagonista allo Studio di Perugia durante il Trecento), in materia di patti successori trattò diversi punti come: la validità di un testamento irrevocabile, la donazione mortis causala donatio omnium bonorum presentium et futurorum, l'obbligazione di istituire erede i patti successori acquisiti ivi e dispositivi e quelli conservativi e rinunciativi. (cfr. "Quaderni per la storia dell'Università di Padova", 11 (1978, ma 1979), pp. 218-219).