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Iacopo di Belviso (Belvisi) (Bologna, post 1260 - ivi, 3 gennaio 1335), in Dizionario biografico dei giuristi italiani (XII-XX secolo), diretto da Italo Birocchi, Ennio Cortese, Antonello Mattone, Marco Nicola Miletti, a cura di Maria Luisa Carlino, Giuseppina De Giudici, Ersilia Fabbricatore, Eloisa Mura, Martina Sammarco, con la collaborazione della Biblioteca del Senato, Bologna, Il Mulino, 2013, 2 vol., pp. 1102-1103., di Giovan Giuseppe Mellusi (2013)

Profilo biobibliografico del celebre giurista bolognese Iacopo da Belviso, figlio di Guido e di Bartolomea Piccolpasso. Come il fratello Rolandino, fu docente nell'Ateneo felsineo, dove figura baccelliere e impegnato in letture straordinarie nel 1296-1297. Si trasferì all'Università di Napoli nel dicembre 1298, dove ottenne il dottorato negato a Bologna a causa delle sue posizioni ghibelline. Restò a Napoli fino al 1302, ad eccezione del soggiorno francese ad Aix en Provence del febbraio-dicembre 1299. Acquisita la cattedra a Bologna nel 1304, due anni dopo fu costretto a lasciare nuovamente la città natale, per trasferirsi a Padova o, come sostiene Baldo degli Ubaldi, a Siena nel 1307-1308. Certo è il suo insegnamento a Perugia nel 1308, anno nel quale lo Studium Perusinum ottenne l'istituzione dello Studio generale. Nell'estate del 1309, probabilmente, fu costretto a rispondere positivamente alla chiamata dell'Ateneo patrio, dando inizio ad un insegnamento intermittente a Perugia: 1307-1313; 1316-1321. Prima di lasciare definitivamente l'Umbria, viene ricordato che, in un giorno di Pasqua di un anno imprecisato, disputò una importante >i>Quaestio, sui rapporti fra l'ufficio inquisitore e l'autorità cittadine, evidenziando come il grande civilista governasse con maestria anche il canonico. Trascorse gli ultimi anni di vita in patria, dalla quale si allontanò solo per ambascerie affidategli dal Comune, insegnando e avendo fra i suoi allievi Bartolo da Sassoferrato. Morì nel gennaio del 1336, lasciando agli eredi un cospicuo patrimonio e pure un'importante biblioteca costituita da numerosi manoscritti giuridici. Oltre che dalle numerose Quaestiones, la sua produzione scientifica è ricordata per due opere in particolare: Lecturae super IX Collactionibus authenticorum e Super Libris Feodorum, , quest'ultima ascrivibile alla fase napoletana del giurista.

Fonti collegate

Personaggi citati

  1. Bartolus de Saxoferrato
  2. Jacobus de Belviso de Bononia
  3. Ubaldus magistri Francisci de Perusio