Medico naturalista olandese, nacque nel 1579 a Deventer dove ebbe una prima formazione umanistica, ma anche astronomica e astrologica. Inviato in Italia, dopo varie tappe, si fermò a Spoleto ospite della nobile famiglia
dei conti Gelosi, nella cui dimora compose molte sue opere di carattere moralistico-letterario
e medico-botanico. Iscritto all’Università di Perugia, durante il soggiorno spoletino si impose una rigorosa e metodica disciplina che lo portò a produrre scritti di teologia, metafisica e logica e a conseguire il 5 agosto 1601 la laurea in medicina. Iniziata la professione, a Scandriglia,
nel reatino, affrontò una causa che gli venne intentata in seguito ad un suo violento contrasto con lo speziale del paese. L'episodio evidenzia l’avversione che si formò verso l'olandese a causa della pratica di un tipo di medicina scientifica considerata a quanto pare troppo all'avanguardia per quei tempi. Grazie all’interessamento della
famiglia Cesi, e in particolare di Federico, gli fu pagata la cauzione. Tra i due così cominciò quel sodalizio che il 17 agosto 1603 li portò insieme con Anastasio De Filiis e Antonio Stelluti alla fondazione dell'Accademia dei Lincei. Accusati dal duca di Acquasparta, padre di Federico, “di pratiche magiche e di turpi rapporti”, Joannes venne bandito da Roma iniziando un lungo peregrinare in varie città italiane e europee come testimonia una lettera che inviò da Praga nel dicembre 1604. Grazie all’opera di Federico, potè tornare a Roma ma con l’incarico di scrivere contro gli eretici, testimoniando la sua fede cattolica. Compose così il De pravis nostri temporis haereticorum morbus, pervenuto in due redazioni entrambe conservate nella Biblioteca nazionale di Napoli (Mss. IX B 2; IV H 102). Prima di giungere a Roma si fermò a Spoleto e in Umbria sostò per alcuni mesi, componendo opere di filosofia e di meccanica. Arrivato a Roma nella primavera del 1606 e fatto cittadino romano grazie all’interesse del Cesi, due anni dopo era a Madrid. Probabilmente in preda ad una crisi nervosa si appartò sempre più tanto che, preso atto della sua alienazione mentale,nel 1616 i soci dell'Accademia decisero di sospenderlo da ogni attività. Non si hanno altre notizie certe (
Muccillo 1993).