Dopo aver evidenziato i fattori che contribuirono al sorgere e allo sviluppo dello Studio di Siena, cita diversi dottori umbri che lessero nell'Ateneo senese e alcuni che, successivamente, insegnarono in quello perugino. In particolare è nominato Guglielmo da Perugia, dottore di civile a Siena tra il 1306 e il 1307 (pp. 68-69), Domenico di Pietro da Orvieto, che tenne la cattedra di notaria dal 1309 al 1314 (p. 69), il servita Leonardo da Siena, lettore di teologia e filosofia in entrambi gli Studia (p. 70), Paolo Assaliti da Orvieto, grammatico e logico nel 1302 e negli anni successivi a Siena (p. 71), Bandino di maestro Tebaldo, lettore anche a Perugia (p. 73).