Gli anni della guerra di Cambrai (1509-1517), nella storiografia riguardante l'Università di Padova, sono "associati all'idea di una lunga sospensione" dell'attività da parte dell'Ateneo. L'a. ricostruisce le tappe della riorganizzazione dello Studio, e fra i lettori di medicina nomina Nicolò Passeri, laureato in arti il 13 novembre 1475, alla presenza di un parterre di tutto rispetto nel quale, tuttavia, non era presente Demetrio Calcondila, da pochi mesi passato a Firenze, e i cui corsi patavini Nicolò doveva aver seguito. Il Calcondila fu, probabilmente, lettore anche a Perugia, dove fu certamente docente il giurista perugino Vincenzo Ercolani detto il 'Fregio', qui più volte citato per i tentativi fatti da Padova, tra il settembre e l'ottobre del 1517, di condurlo in Veneto offrendogli anche 1000 fiorini d'oro per la cattedra di civile. E' ricordata l'esperienza di Antonio Merula che, considerando lo svuotamento conosciuto dallo Studio di Padova in molte cattedre di diritto, si recò a Perugia dove continuò gli studi. Da qui chiese al Collegio dei giuristi di Padova, il permesso di potersi laureare nonostante il divieto stabilito dal Senato il 31 marzo 1407 a tutti i veneziani e i sudditi del dominio di prendere i gradi accademici in altri Atenei della Penisola. La richiesta venne accolta il 5 giugno 1513.