In una lettera del 10 dicembre 1365 inviata dal Petrarca al Boccaccio, il poeta aretino nomina gli amici medici "che ancora gli rimangono", tra i quali due a Padova. L'autore ipotizza che uno dei due sia Giovanni Santasofia, lettore di medicina nella seconda metà del Trecento a Perugia, e a supporto di tale tesi riporta gli indizi tratti dalle recollectiones di un suo corso padovano di lezione sulla 'Tegni' di Galeno del 1376-1377. Le recolectiones mostrano, inoltre, la conoscenzadi Giovanni dell'opera di Niccolò da Reggio, medico personale di Roberto d'Angiò e importante traduttore dei classici greci di corte. (cfr. "Quaderni per la Storia dell'Università di Padova", 41 (2008), pp. 294-295).