Nel fornire notizie del poeta lirico tifernate Nero Moscoli, vissuto fra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo, l'a. passa in rassegna i suoi componimenti conservati nel codice barberino XLV-130, comprendente anche due sonetti di Cino da Pistoia e un poemetto di "Dominicus scolaris studens Perussio" (p. 3). Cino, lettore nell'Ateneo perugino, viene più volte citato come uno dei poeti più illuminati del 'Dolce Stil Novo' (p. 19), in corrispondenza con un altro poeta perugino dell'epoca, Marinus Ceccoli (p. 78), e come sostenitore delle rime incrociate nei confronti di coloro che sostenevano le virtù delle rime incatenate (pp. 135-136). Tra i personaggi con cui il poeta tifernate fu in rapporto viene citato Bandino di Tebaldo, del quale l'a. ricorda che fu rector scolarium a Perugia eletto il 25 ottobre 1308 "per decidere sull'elezione di un professore di canonica". Il 10 settembre 1326, invece, fu chiamato dai Priori perugini "a dare il suo giudizio insieme ad altri dottori in legge e a dieci giudici", mentre nel 1342 risulta fra i lettori dello Studio (in nota sono citati anche Andrea di Raniero, Offreduccio di Pietro e Ermanno di Cionolo), ammessi al pagamento del salario (pp. 70-73, 152-154). (cfr. "Archivio Storico Italiano", V Serie 21 (1898), fasc. 2, pp. 407-410).