Sulla base del Rationarium vite e dell'Epistole, nonché attraverso la lettura delle opere, l'a. ricostruisce la figura dell'umanista Giovanni Conversino da Ravenna distinguendolo definitivamente da Giovanni Malpaghini da Ravenna, nel quale precedentemente veniva confuso. Tra le notizie fornite sul Conversino nella prima parte del volume (nella seconda sono elencati i manoscritti contenenti le sue numerose opere e pubblicati i passi più significativi) viene fatto riferimento alla sua amicizia con l'illustre giurista perugino e più volte lettore allo Studio patrio Baldo degli Ubaldi. (cfr. "Quaderni per la storia dell'Università di Padova", 9-10 (1976-1977, ma 1978), p. 307).