Edita ed analizza criticamente tre trattati di Bartolo da Sassoferrato, dottore che con le sue lezioni diede lustro al neonato Studio perugino. In particolare, nel 'De regimine civitatis' viene descritta la tipologia del miglior governo possibile per una città e ed un popolo. (cfr. "Archivio Storico Italiano", 143 (1985), pp. 279-282; "Quellen Forschungen Italiens", 65 (1985), pp. 479-480; "Bibliografia Umbra", 2 (1984-1985, ma 1989), p. 257; "Archivum Historiae Pontificiae", 24 (1986), p. 503; "Bibliot. Ecole charte", 144 (1986), fasc. 1, pp. 161-162).