Pubblica ed esamina il 'De factionibus extinguendis' di Pietro Barozzi vescovo di Padova tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento, vagliandone i rapporti con il pensiero del famoso giurista Bartolo da Sassoferrato, che con le sue letture di diritto diede fama e lustro nella prima metà del XIV secolo al neonato Studium perugino. (cfr. "Quaderni per la storia dell'Università di Padova", 1 (1968), p. 223).