Delinea l'atteggiamento del Pontano, studente nell'Ateneo perugino nella seconda metà del XV secolo, come critico letterario verso i grammatici pedanti e dell'esegevi virgiliane. (cfr. "Civiltà Eccles. Crist.", 5 (1984), fasc. 2, pp. 207-208; "Rinascimento", II Serie 25 (1985), p. 359; "Bibliografia Umbra", 2 (1984-1985, ma 1989), p. 382).