Di famiglia gentilizia, nacque a Firenze il 1 gennaio 1584. Laureatosi in civile e canonico a Pisa, si trasferì a Roma dove iniziò la carriera in Curia potendo contare sul sostegno del futuro Urbano VIII, grazie ai rapporti familiari che legavano i Barberini e i Magalotti. Dal 1609, quando fu nominato Referendario delle due Segnature, al 1621, quando gli fu affidato il governatorato di Ascoli, ricoprì diversi incarichi mettendo in luce le sue capacità e acquisendo una notevole esperienza amministrativa che gli permise d’essere ben visto dai diversi pontefici che salirono al soglio papale. In rapporto con vari personaggi influenti della madrepatria come Galileo Galilei, la sua consacrazione si ebbe logicamente con Urbano VIII che lo nominò segretario di Stato, divenendo la personalità più influente e potente della Curia romana. Nominato cardinale nel 1624, divenne il tramite tra il papa e i diplomatici pontifici giungendo anche a redigere di proprio pugno le istruzioni per, ad esempio, il nunzio in Francia Bernardino Spada. Le cose mutarono con l’avvento al potere dei giovani cardinali Barberini. Così, nominato vescovo di Ferrara nel 1628, la sua azione fu drasticamente ridimensionata pur rimanendo sempre uomo di fiducia di papa Urbano VIII. A Ferrara, dove dimostrò una efficace vocazione episcopale e un’importante mecenatismo che lo portò a commissionare opere al Guercino, morì il 19 settembre 1637.